Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca
Personaggio: S. Agostino
Prière philosophique et transcendance divine. Le rôle de l’intériorité dans la religion de Sénèque (sur la base des Lettres à Lucilius)
linee del “culto filosofico” di Seneca (limitatamente a PST) che si esprime nel passaggio dalla liturgia pagana alla critica razionale; secondo la teologia senecana la virtù è il solo mezzo di comunicazione con la divinità e l’efficacia della preghiera umana si collega all’antinomia di determinismo e libertà; chi aspira alla saggezza e si rivolge all’ascesi spirituale vive in una tensione tra il principio cosmico al di fuori di lui e il fuoco divino che è in lui, tra ordine generale e ordine particolare; l’invocazione alla divinità si trasforma quindi in esortazione rivolta a se stesso, risultato di un’interiorizzazione della vita religiosa
Seneca in Plinio, Dione, S. Agostino
L’analisi dell’a. conferma l’ipotesi secondo la quale Plinio sia la fonte ostile a Seneca impiegata da Dione Cassio: per entrambi l’inadeguatezza di Seneca dipende non tanto dal suo Stoicismo, quanto piuttosto dal fatto che non avrebbe seguito i precetti filosofici da lui professati. Una critica che riprende Agostino, per il quale la sua incoerenza sarebbe dovuta alla sua posizione politica, che gli imponeva culti e comportamenti distanti dalla sua posizione
The philosopher Seneca on suicide
Il tema del suicidio pervade tutta l’opera senecana, specialmente PST e in particolar modo PST 70, una sorta di trattato sull’argomento; disaccordo con le tesi di Elsaesser (1989.53 ), che vedeva una contraddizione tra la posizione di S. e la filosofia stoica; è meglio non parlare di frattura rispetto ai precedenti filosofi stoici, ma di differenze; flessibilità, non lassismo, che tiene conto delle differenze tra popoli e situazioni; le affermazioni radicali sulla libertà umana o sul suicidio non sono in contrasto con la “patientia” del saggio
Seneca, Epistulae Morales 12.5: rulers and roofs
In PST 12,5 il testo accolto è illam (aetatem) quoque in extrema tegula stantem iudico habere suas voluptates. Nelle edizioni del ‘500/’600 appare in apparato la lezione regula, talvolta accolta dagli editori (Erasmo 1515) o difesa (ad es. Lipsius 1652). Da accogliere tegula, regula errore spiegabile paleograficamente, ma anche come influenza del passo agostianiano del sogno di Monica (Conf. 3,11) in regula stantem
Intervento
Riflessioni sugli interventi di M. Cacciari, L. Canfora e P. Serra Zanetti; il monismo ed il dualismo ed il rapporto bene-male; il problema del male e la relazione S. – Agostino
Provvidenza e speranza (in margine a Seneca, De providentia)
La provvidenza in S. e nella tradizione cristiana: Bibbia, Lattanzio, Clemente di Alessandria, Origene, Agostino; il rapporto provvidenza-speranza in D. Bonhoeffer, G. Dossetti e nelle poesie di P. de Benedetti